Il 31 gennaio u.s. si è tenuta a Roma l’Assemblea Nazionale ANMI-FeMEPA, ai sensi dell’art. 11 dello Statuto (ex Consiglio Nazionale), che ha affrontato le problematiche di più rilevante interesse della nostra categoria.
I segretari regionali hanno esposto le singole realtà locali in relazione alla gestione dei CML e alle nuove competenze in ambito di invalidità civile.
E’ emersa la necessità, comune e condivisa in tutte le regioni, di una riorganizzazione dei CML con particolare riferimento alla figura del Responsabile che, attualmente, si trova a coordinare da un punto di vista pratico un’ingente mole di lavoro spesso senza alcun riconoscimento economico né, tantomeno, giuridico.
Si è discusso sull’integrazione dei medici convenzionati, per i quali in occasione dell’ultimo Congresso abbiamo istituito un’apposita sezione, anche con la partecipazione di un loro rappresentante iscritto all’Associazione che si è fatto portavoce delle difficoltà connesse alla richiesta, da parte dell’Istituto, di un’attività qualificata in cambio di una retribuzione al limite del decoro professionale auspicando che, per il futuro, vengano rimodulati i criteri di selezione.
In riferimento alle visite di revisione di invalidità civile, è stato posto l’accento sulla necessità di costituire commissioni in linea con i dettati normativi, in particolare per quanto riguarda la presenza dell’operatore sociale e degli specialisti per le visite di cecità e sordità, e di rivedere i tempi medi di lavorazione dei verbali per garantire la qualità della prestazione e non incorrere in rischi professionali inevitabilmente connessi con un’attività medico-legale che non sia svolta con la massima professionalità.
E’ stato, quindi, fatto il punto della situazione relativa alle richieste di autorizzazione inviate dai colleghi ai sensi della Circolare n.62/2014 ai rispettivi Direttori Regionali ed è emerso che, sostanzialmente, le richieste sono state accolte ed eccezione di alcune Direzioni Regionali che, ormai a distanza di oltre sei mesi, non si sono ancora pronunciate; al riguardo l’Assemblea ha ritenuto necessario chiedere un sollecito riscontro alle istanze dei medici che, ad oggi, risultano ancora sospese al fine di evitare disparità di trattamento sul territorio nazionale.
Ancora una volta in occasione di questa assemblea, abbiamo avuto la conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che la nostra Associazione risulta l’unica realtà che riesca a evidenziare e sostenere le istanze dei medici dell’Istituto dettate, essenzialmente, dalla volontà di non disperdere un patrimonio scientifico e culturale, costruito nell’arco degli anni, che ci consente di rappresentare egregiamente una parte importante della medicina legale pubblica.
Purtroppo, nel corso degli ultimi anni, l’Amministrazione sembra non accorgersi della nostra professionalità rimanendo indifferente alle nostre proposte e alle nostre legittime richieste.
Auspicando che la Dirigenza dell’Istituto e il nuovo Presidente mostrino una maggiore sensibilità e attenzione per le problematiche dei CML, così da giungere al giusto riconoscimento del ruolo chiave svolto dai medici nell’ambito dei servizi ai cittadini più deboli della nostra società, continueremo a difendere le nostre prerogative in tutte le sedi più opportune con il sostegno di tutti i nostri iscritti.
Roma, 9 febbraio 2015
Il Segretario Nazionale