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Posted inArchivio comunicati 2013

Comunicato n. 8/2013 – Medici in Convenzione e Medici Fiscali

È ormai evidente il totale scollamento tra quelle che sono le aspettative della periferia (costretta ad operare tra mille difficoltà, spesso in climi ostili, con carichi di lavoro eccedenti di gran lunga le possibilità raggiungibili dagli organici esistenti ) e i provvedimenti emanati dall’Amministrazione Centrale.

Ormai qualsiasi atto dell’Amministrazione

viene accolto con stupore, malcontento e totale disapprovazione; una contrarietà che, per quanto attiene i Medici, non nasce da mere questioni economiche della Categoria (che pure attende da anni invano quanto promesso e ratificato anche in ambito contrattuale), ma dalla consapevolezza di inevitabili ricadute negative sull’utenza debole, nei confronti della quale è IN PERIFERIA che tuteliamo l’Immagine dell’INPS mettendoci LA NOSTRA FACCIA.

ORA BASTA !!!

Dapprima siamo stati costretti ad attendere come la manna dal cielo un Bando per l’affidamento di 998 (dicasi NOVECENTONOVANTOTTO)
incarichi a Medici esterni per far fronte ad adempimenti sanitari in materia di attività previdenziale ed assistenziale di competenza delle UOC/USO
territoriali (perché EVIDENTEMENTE è TALE la carenza di organico), ma contestualmente siamo costretti a sottostare ad un TAGLIO degli ORGANICI di RUOLO in nome di una Spending Review che si abbatte come una scure indiscriminatamente, senza essere in grado di differenziare, tra i diversi settori della Pubblica Amministrazione, quelli nei quali le attività sono in espansione, come è avvenuto per l’Area Medico Legale dell’INPS, senza che l’Amministrazione si sia spesa minimamente per incidere sulle scelte del governo (come ha fatto l’INAIL ad ottenere che nella legge di Stabilità 2013, al c. 111 dell’art. 1, si preveda che siano escluse dal previsto taglio del 10% le professionalità sanitarie, riconoscendo, in questo modo, le peculiarità dell’attività medico-legale di quell’Ente?). 

Poi siamo stati costretti a gestire un CONDIVISIBILE stato di preoccupazione dei Medici Convenzionati, scarsamente motivati dal fatto che, in seguito al mancato rinnovo del contratto, è stato possibile garantire una continuità dei servizi solo grazie ad una indicazione del Coordinatore Generale Medico legale, in assenza di qualsiasi comunicazione ufficiale dell’ENTE e alimentati nella loro preoccupazione dalla mancata corresponsione degli emolumenti (o con inaccettabili ritardi e in modo discontinuo), situazione che ha ingenerato dubbi sulla continuazione di un rapporto di lavoro del quale, peraltro, abbiamo già segnalato le perplessità sulla sua tipologia.

Infine, illusi che il nuovo Bando giungesse a risolvere i problemi delle Sedi, abbiamo dovuto prendere visione dell’ennesima incongruenza che ha gettato  nello sconforto tutti I Medici dell’Istituto, Convenzionati e di Ruolo, nei quali, tuttavia, si è alimentata anche tanta rabbia.

In nome di una trasparenza non meglio precisata, per la quale possiamo anche immaginare i motivi, ma non riusciamo a condividere le misure adottate, si pretende che i Medici risultati idonei alla selezione vengano assegnati a UOC/UOS diverse da quelle nelle quali hanno già svolto la loro attività professionale.

Ancora una volta l’Amministrazione dimostra di non avere alcuna consapevolezza delle difficoltà nelle quali operano i propri dipendenti, mostrando una visione che contempla solo le esigenze di grandi città (con elevato numero di sedi nel suo ambito), nelle
quali il disagio per i Colleghi può essere contenuto e assumendo atteggiamenti sottilmente ricattatori nei confronti dei Colleghi: una visione contro la quale la stragrande maggioranza dei medici INPS si è già dichiarata disponibile ad azioni di contrasto con tutte le forze.

Il tutto tenendo conto del fatto che al momento dell’inserimento della domanda on line al medico viene chiesto di esercitare un’opzione di sede; una modalità con la quale si tenta di condizionare negativamente il Collega, che potrebbe essere tentato (SBAGLIANDO) di esercitare opzione per altra città nel timore di non riuscire ad assicurarsi il posto.

CHE SIA L’AMMINISTAZIONE AD ASSEGNARGLI UNA SEDE DIVERSA DA QUELLA SCELTA!!!!

Possibile che non ci si renda conto che attraverso tale procedura si corrano gravi rischi di sottrarre professionalità formate con un lungo lavoro di tre anni di formazione sul campo?

Oppure è proprio quello che si vuole?
E in questo caso è possibile che non si capisca che la NOSTRA è un’attività complessa, nell’ambito della quale i risultati possono essere raggiunti solo
con professionalità elevate e non modificando continuamente gli attori?

In alcune realtà regionali correremo il rischio di dover rinunciare ai professionisti più preparati e competenti proprio nel momento in cui, dopo anni di difficoltà operative, si era  cominciato a raccogliere i frutti di un’efficace formazione e a fornire risposte più tempestive e corrette ai cittadini.

Possibile che non ci si renda conto che in molte Regioni si potrebbero avere grandi difficoltà a reclutare Colleghi disponibili a viaggiare ogni mattina? Colleghi che, dopo essere stati fidelizzati a lungo con l’Istituto, potrebbero decidere di mettere a disposizione di altri le competenze maturate, magari dirigendo il proprio ambito di interesse verso un contenzioso sempre molto elevato in ambito assistenziale.

Questa volta la MISURA È STATA SUPERATA

Chiediamo all’Amministrazione l’immediata correzione dell’errore presente sul Bando (del resto una prima correzione è già stata apportata sui requisiti di inammissibilità al conferimento dell’incarico).

In caso contrario coloro che hanno previsto simili condizioni dovranno assumersi in prima persona la responsabilità dei disservizi che coinvolgeranno l’Utenza, avendo il coraggio di spiegare PERSONALMENTE le ragioni delle loro decisioni e le motivazioni della loro indifferenza rispetto agli appelli a loro rivolti dai loro stessi operatori, che non sono più disponibili a coprire le disfunzionalità del sistema e a sacrificarsi oltre misura per sanare le inefficienze centrali.

L’Amministrazione deve sapere che, questa volta, si troverà di fronte ad un Corpo sanitario che darà vita a una nuova stagione di CONFLITTO SINDACALE nell’ambito della quale non esiterà a coinvolgere i Media, già pesantemente intervenuti, in questi giorni, su molteplici aspetti dell’attività INPS.

Infatti, come se non bastasse, in questi giorni abbiamo dovuto assistere anche all’emanazione di disposizioni volte ad eliminare i controlli domiciliari richiesti dai medici dell’Ente, con l’evidente scopo di risparmiare risorse economiche da destinare ad altri ambiti.

Prescindendo dal fatto che ci sembra quantomeno discutibile essere obbligati a una scelta su chi IMPOVERIRE (coloro ai quali la Cassa Integrazione in deroga sta per scadere o i tanti medici di controllo che operano nel settore?), appare anche improponibile un metodo che obblighi comunque i Medici
dell’Istituto a controllare centinaia di migliaia di certificati (con impiego di risorse PAGATE),ma privandoli di quelle
possibilità di intervento che sono il presupposto stesso del controllo e in un ambito nel quale, teoricamente, il risparmio dovrebbe venire proprio
dall’esame della certificazione.

Non sappiamo se si tratti di iniziative che partono dai vertici dell’Istituto o se siano INPUT pervenuti dalla NUOVA COMPAGINE DI GOVERNO; se tale seconda ipotesi fosse quella giusta, non ci sembra il modo giusto per cominciare il cammino.

Se strategicamente si ritiene che il controllo della malattia NON SIA UTILE, si abbia il coraggio di RIFORMARE il settore e di procedere con
l’AUTOCERTIFICAZIONE, informando delle decisioni anche le PARTI SOCIALI interessate.

Se così non fosse, allora si cerchi il risparmio rendendo questo controllo REALMENTE EFFICACE, affidandosi anche alle indicazioni di quei settori del Coordinamento Generale Medico Legale che da anni gestiscono la malattia, ricercando TUTTE le soluzioni idonee per fermare gli abusi .

Se questi non ci sono SI CAMBI LA NORMA.

Se questi ci sono si potenzi il Settore e lo si renda VERAMENTE EFFICACE.

Ma la strada NON È QUELLA INTRAPRESA

Roma, 2 maggio 2013

La Segreteria
Nazionale

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