Il 20 e 27 gennaio u.s. siamo stati convocati dall’Amministrazione in merito alla contrattazione integrativa 2024 relativa al personale Dirigente, Professionista e Medico.
Per quanto ci riguarda, li abbiamo ritenuti incontri interlocutori nel corso dei quali l’Istituto ha presentato una bozza con modifiche rispetto all’anno 2023, sulla quale abbiamo ritenuto necessari degli approfondimenti.
In primo luogo, dobbiamo registrare che l’importo totale del fondo per l’anno 2024 risulta pari a € 34.237.875.
Tale importo risulta inferiore a quello dell’anno 2023 che era pari a € 36.856.735.
Questa diminuzione è determinata dal fatto che, a seguito della firma del CCNL 2019/2021, nell’anno 2023 erano confluiti nel fondo anche gli arretrati relativi agli anni 2021/2022 e 2023.
Invece, per l’anno 2024 partecipano al fondo solo gli aumenti relativi all’anno di riferimento.
Pertanto, pur nella considerazione che l’importo totale è inferiore rispetto al 2023, non si può parlare in questo caso di riduzione del fondo ma, con coerenza, bisogna rilevare che il fondo 2023 presentava una maggiorazione in virtù delle quote aggiuntive degli arretrati contrattuali.
È indubbio però che, sfavorevolmente, per l’anno 2024 la retribuzione spettante al singolo medico sarà mediamente inferiore a quella dell’anno 2023 per i motivi suddetti.
Il punto successivo da sottolineare è quello dei coefficienti che giustamente sta inquietando la nostra categoria.
Questa situazione è stata usata in maniera strumentale da qualcuno avverso la nostra Associazione; tuttavia, riteniamo che questi colleghi non abbiano individuato il reale problema, che indubbiamente non è da riferirsi al coefficiente 130 bensì al coefficiente 115.
Infatti, in questi giorni abbiamo approfondito nello specifico quanti erano i destinatari del coefficiente 115 e ci siamo accorti che i numeri non corrispondevano alla realtà lavorativa dei medici.
Quindi, questo è il vero problema nella redistribuzione del fondo in quanto il coefficiente 115 assorbiva un elevato numero di posizioni (circa 160) con conseguente contrazione del fondo residuo per i destinatari del coefficiente 100.
Dai dati in nostro possesso, confrontandoci con i colleghi e individuando le reali posizioni UOS, delegati e le altre figure riportate nel CCNI 2023, abbiamo calcolato che i destinatari del coefficiente 115 dovrebbero essere circa 35.
Questo lavoro ci ha coinvolto profondamente in questi giorni, per la ricerca di dati attendibili e per chiarire i vari punti del contratto; il loro studio ci ha impegnato in confronti con l’Amministrazione e ha ritardato l’informazione collettiva.
Non desideravamo, come è nostra abitudine, fare proclami inappropriati come sembra che altri facciano, senza chiarire le reali criticità ai colleghi.
L’Anmi-Femepa non ha mai chiesto, né condiviso, l’applicazione del coefficiente 130 per i titolari di UOC e ritiene che il CCNI 2024, ed in particolare l’art.7, debba essere identico al CCNI 2023 anche in considerazione del fatto che l’anno di riferimento è ormai concluso.
Ciò non perché il lavoro dei Coordinatori non debba essere valorizzato ma perché, in questo particolare momento in cui il fondo della retribuzione di risultato è bloccato per norma di legge e l’importo globale anno 2024 risulta inferiore a quello anno 2023 per i motivi sopra esplicitati, riteniamo che l’inevitabile riduzione economica debba essere equamente distribuita e non variata, peraltro retroattivamente.
Siamo consapevoli che in questa fase i medici dell’Istituto sono penalizzati economicamente da una serie di norme, che da tempo stiamo cercando di modificare, che attualmente a detta dell’Amministrazione non consentono la giusta gratificazione per una categoria che ha dato molto all’Istituto e che si prepara ad affrontare la grande sfida della riforma della Disabilità.
Per questo, a margine del tavolo di contrattazione e in altre sedi, abbiamo riproposto la necessità di individuare forme di incentivazione (indennità di esclusività etc.) e soluzioni che possano superare i vincoli normativi, per far sì che la retribuzione dei medici INPS sia migliorata, in analogia a quanto sembra attuarsi per gli altri medici pubblici.
In questi giorni qualcuno ha cercato di usare il CCNI 2024 come grimaldello per incrinare la coesione dei medici INPS, ma proprio a questo attacco tutti noi dovremmo rispondere con la massima compattezza, evitando di cadere nel tranello di guerre interne, assolutamente inutili per raggiungere un buon risultato per tutti.
Inoltre, non condividiamo il metodo che qualcuno, personalmente e collettivamente, ha proposto all’Amministrazione per far ottenere una minima maggiorazione della retribuzione di risultato per alcuni a discapito di tutti gli altri.
Riteniamo che tutti, nelle diverse posizioni raggiunte, debbano percepire il massimo ottenibile!
L’Anmi-Femepa ha sempre lavorato per il bene e nell’interesse di tutta la categoria, affrontando in maniera sistematica e approfondita le problematiche che via via si sono presentate nel corso degli anni e individuando le soluzioni maggiormente condivise.
Ricordiamo a tutti l’incontro del 6 febbraio p.v.
Vi aspettiamo numerosi per affrontare e valutare insieme i controversi punti contrattuali qui brevemente riassunti e le altre problematiche della nostra categoria.
Roma, 03/02/2025
Il Segretario Nazionale Il Presidente
Giuseppe Fatigante Giuseppina D’Intino