L’ANMI-FEMEPA non parteciperà alla riunione di dopodomani mercoledì 16 gennaio convocata dall’Amministrazione con ordine del giorno “Determinazione presidenziale n.153 del 30.11.2018 sul Piano dei fabbisogni del personale per il triennio 2018/2020”, se non previo ritiro del documento.
Anche la nostra Associazione, infatti, come altre OO.SS. contesta che la suddetta Determina è stata emanata senza una preventiva “informativa” sindacale, in palese violazione delle norme contrattuali vigenti.
Al di là del metodo, è anche nel merito che la Determina 153 è criticabile riguardo all’Area Medica, perché risulta un documento con luci e ombre, che contiene proposizioni apparentemente utili ma difficilmente concretizzabili.
Indubbiamente, è positivo che la Determina affronti, per la prima volta dopo anni, il grave problema della carenza dei medici dipendenti dell’Istituto, ridotti ormai a meno di 500 unità con età media ultrasessantenne, affiancati da 1.000 medici, convenzionati ormai da anni, che non hanno adeguate tutele sociali né concrete prospettive di stabilizzazione.
Tuttavia la stessa Determina:
- riguardo ai medici convenzionati, non persegue affatto l’obiettivo della stabilizzazione in quanto non prevede la loro assunzione nel triennio considerato, ma si limita ad affermare che l’Istituto “ha formulato proposta di modifica normativa per essere autorizzato a incrementare la dotazione organica e il piano triennale dei fabbisogni del personale dell’Area Medica di 708 unità, da reclutare mediante procedure di stabilizzazione di cui all’art. 20, comma 2, D.lgs. 75/2017”, pur indicando un fabbisogno di 1199 unità a fronte di una dotazione organica di 539 unità al novembre 2018.
- riguardo ai medici dipendenti e alla loro prospettiva di progressione di carriera con il passaggio dal I al II livello, prevede per il 2019 l’assunzione di 27 medici di II livello “a seguito di procedura concorsuale da bandire ovvero scorrimento di idonei da graduatorie eventualmente vigenti”.
Rispetto a tale previsione rileviamo, innanzitutto, l’inadeguatezza del numero (27) rispetto ai 38 posti di II livello effettivamente vacanti, inoltre è inevitabile notare l’ambiguità dell’Amministrazione, che in tutti questi anni non ha voluto far scorrere la graduatoria del precedente concorso per Dirigente Medico di II livello (peraltro unica graduatoria non utilizzata dall’Istituto) probabilmente con l’obiettivo di portarla a scadenza; ciò per privilegiare l’assegnazione di incarichi a medici “delegati” su base puramente discrezionale e fiduciaria.
Altro elemento aleatorio della Determina appare “la procedura concorsuale da bandire” rispetto alla quale, pur apprezzando il fatto che l’Amministrazione abbia finalmente recepito le nostre proposizioni, riteniamo che un nuovo concorso non sia realisticamente realizzabile in tempi brevi e che, quindi, le problematiche organizzative dei CML non troveranno una rapida soluzione.
Rileviamo, ancora, come la Determina 153 relativa al Fabbisogno del personale
sia in aperto contrasto con la Determina 150 del 30.11.2018 relativa alla Riorganizzazione dell’Area Medica nella quale, riguardo all’assegnazione dei posti di II livello vacanti, si prevede un semplice “interpello” rivolto ai medici di I livello, tale strumento di selezione è stato sempre contestato dalla nostra Associazione sia nel metodo, in quanto contrario alle norme contrattuali, che nel merito in quanto non comporta un effettivo passaggio di livello dei medici eventualmente incaricati.
L’ANMI-FEMEPA, pertanto, intende esprimere una chiara posizione sulla contraddittorietà e inadeguatezza, relativamente all’Area Medica, delle due Determinazioni Presidenziali n. 150 e n. 153 del 2018:
- La Riorganizzazione dell’Area Medica, così come prospettata, non è una soluzione ai problemi della categoria, ma rischia anzi di diventare un mero strumento di potere discrezionale nelle mani dell’Amministrazione, in quanto si prevede l’assegnazione di incarichi senza concorso, ma con semplici interpelli non previsti contrattualmente per i medici INPS.
- Non è più differibile l’indizione di un concorso per medici di I livello, perché la necessità dell’Area Medica non è una redistribuzione di posti ma un aumento del numero dei medici in quanto, a seguito della fusione con INPDAP ed ENPALS, l’Istituto ha assorbito una sola unità medica, diversamente da quanto avvenuto per altre professionalità, mentre negli anni il carico di lavoro è enormemente cresciuto a seguito dell’attribuzione all’Istituto delle competenze medico-legali di tipo assistenziale.
- E’ necessario procedere alla ridefinizione del numero dei posti funzione UOC e UOS territoriali e funzionali previsti dalla Determina 150, incrementandoli per adeguarli rispetto al fabbisogno di medici programmato nella Determina 153, che non è più di 539 unità (dotazione organica al 01/11/2018) bensì di 1199 medici; in quest’ottica vanno assolutamente salvaguardati quei Centri Medico Legali sub-provinciali che, per maggior carico di lavoro o per specifiche criticità (realtà geografica, particolari esigenze lavorative, contenzioso giudiziario) operano sul territorio in piena efficacia e la cui chiusura determinerebbe ulteriori disagi per l’utenza e un aumento dei costi di gestione connessi agli accertamenti medico-legali.
Auspichiamo, infine, che l’Amministrazione voglia realmente procedere a una concreta e funzionale Riorganizzazione dell’Area Medica che preveda in tempi brevi:
- la riconferma, previa valutazione, degli incarichi degli attuali medici II livello responsabili UOC, come previsto dalle norme contrattuali;
- la copertura dei posti vacanti di medici di II livello mediante rapida indizione di un nuovo concorso, ovvero scorrimento della graduatoria qualora risulti prorogata dalle norme di legge;
- l’indizione di un nuovo concorso per medici di I livello in numero corrispondente ai carichi di lavoro e all’effettivo fabbisogno di personale
Roma, 14 Gennaio 2019
Il Segretario Nazionale Il Presidente
Giuseppe Fatigante Giuseppina D’Intino