Giovedì scorso 24 maggio, presso l’ARAN, è proseguita la trattativa per il rinnovo del CCNL Area
Funzioni Centrali.
Il giorno prima è stata distribuita alle OO.SS. una bozza, ancora incompleta, che affronta
essenzialmente il tema delle relazioni sindacali, individuando le materie
oggetto di informazione, confronto e contrattazione.
Dall’esame della bozza si rileva anzitutto come il CCNL sia suddiviso in due Sezioni principali:
una sezione che comprende i Dirigenti in cui, in un apposito Titolo denominato
“Disposizioni speciali”, sono collocati i Medici del Ministero della Salute e
una sezione che raggruppa i Professionisti, nella quale sono inclusi anche i
Medici degli Enti Previdenziali senza che sia prevista per loro, a differenza
dei precedenti contratti, una parte autonoma di contrattazione.
Tale impostazione non può essere condivisa per una serie di rilevanti motivazioni.
Innanzitutto essa non risulta rispondente alla nostra richiesta, peraltro ritenuta perfettamente
in linea con l’indicazione presente nell’Atto di Indirizzo ministeriale, di
un’omogeneizzazione delle figure professionali del comparto, compresa quella
medica, che dovrebbero presentare caratteristiche comuni in maniera tale da
favorire l’interscambio e la mobilità tra la diverse Amministrazioni.
Inoltre abbiamo constatato che il Presidente dell’ARAN, se da un lato ha affermato che i Medici
del Ministero della Salute e i Medici degli EPNE hanno un diverso stato
giuridico, dall’altro ha precisato, al contempo, che le precedenti discipline
contrattuali resteranno immodificate purché compatibili con le norme di legge.
Invece nel testo della bozza molti degli istituti contrattuali che definiscono il nostro rapporto di lavoro (criteri di graduazione delle funzioni, affidamento e revoca degli incarichi, sistemi di valutazione, aggiornamento professionale, esercizio dell’attività libero-professionale) sono stati ricompresi tra le materie non considerate oggetto di “contrattazione” ma soltanto di “confronto” sindacale che, seppure obbligatorio, non vincola in alcun modo le Amministrazioni le quali, trascorsi 15 giorni dall’avvio della procedura, possono comunque assumere le proprie decisioni.
Riteniamo, quindi, che anche nel nuovo CCNL si debba riproporre un’area di contrattazione
specifica per tutti i medici delle Funzioni Centrali e che le prerogative
previste dai precedenti contratti debbano essere mantenute in quanto, se è vero
che il ” Decreto Lorenzin” ha apportato novità normative per i soli Medici del
Ministero della Salute, è altrettanto vero che per i Medici degli EPNE non ci
sono state modifiche normative e che i riferimenti di legge che li riguardano
(art. 13 della Legge 222/84) sono rimasti immodificati e tuttora vigenti.
Chiediamo, pertanto, con il sostegno e la condivisione delle altre sigle e Confederazioni
sindacali, che venga individuata come in passato, una specifica Area Medica di
contrattazione che consenta di disciplinare gli aspetti peculiari della nostra
professione comuni a tutte le figure mediche pubbliche.
Roma, 29 maggio 2018
Il Consiglio Direttivo