Il 14 gennaio u.s. si è tenuta una riunione del Consiglio Direttivo allargato ai rappresentanti delle macroregioni.
Il tema oggetto di discussione e approfondimento è stato quello della Regolamentazione dell’attività libero-professionale intra ed extra-moenia
che già era stato ampiamente discusso all’assemblea del 13 dicembre 2013, assemblea che, oltre a registrare una grande partecipazione dei colleghi, iscritti e non, è stata anche presenziata nella mattinata dal Direttore Generale, che ringraziamo per la sensibilità manifestata nei confronti della nostra categoria, il quale ci ha comunicato che l’Amministrazione intende affrontare e risolvere le problematiche inerenti, le attività extra-ufficio, così come già regolamentate dalla determina Presidenziale del 01/0/2012, e l’attività libero-professionale dei medici previo incarico di approfondimento al Coordinamento Generale Medico Legale.
La nostra condizione, infatti, risulta anomala e unica non solo nel panorama medico esterno ma anche, incredibilmente, all’interno del nostro comparto EPNE dove le medesime istanze dei medici INAIL hanno già trovato, da tempo, risposte adeguate senza incontrare particolari difficoltà o opposizioni da parte delle Amministrazioni interessate.
Dall’ampia e partecipata discussione in sede di assemblea è emerso che, senza ombra di dubbio, è ormai indispensabile che le nostre proposizioni trovino un riscontro e se, in tale sede, non si è giunti all’individuazione di una soluzione definita è solo perché può essere utile cercare ancora ulteriori percorsi.
E’ necessario infatti partire dal presupposto che l’Associazione non è stata mai contraria a una pianificazione della libera professione medica e a una regolamentazione dell’indennità di esclusività (anzi l’ha sempre chiesta! ma invano!) in quanto rappresenta sia un diritto contrattuale che un indubbio fattore di crescita professionale del medico-legale INPS.
Ha sempre, però, inteso perseguire condizioni concretamente realizzabili e si è sempre opposta alle inutili, quanto fantastiche e inattuabili, promesse che, a volte, sono state prospettate alla nostra categoria.
Tuttavia occorre che TUTTI, a cominciare dai Vertici dell’Istituto, prendano atto che, dopo l’acquisizione da parte dell’INPS nel 2007 della gestione sanitaria dell’Invalidità Civile, la maggior parte dei Dirigenti Medici sta svolgendo ormai un lavoro a tempo “superpieno” per l’Istituto (troppo spesso anche al di là delle 38 ore settimanali!) senza che si sia mai arrivati ad alcuna erogazione dell’indennità di esclusività, seppur individuata come voce specifica nel bilancio di previsione del CIV.
L’Amministrazione, quindi, non può pensare di approfittare della recente revisione normativa della disciplina in materia d’incompatibilità del rapporto di pubblico impiego per “azzerare” definitivamente lo spazio della Libera Professione Medica.
Sarebbe invece opportuno che l’Istituto approfittasse di tale occasione per riconoscere che esiste ormai da anni, al suo interno, un inaccettabile “gap economico”, nell’ambito dell’Area VI, fra Dirigenti Medici e altre figure professionali o comunque di dipendenza, in parte emendabile con l’erogazione dell’indennità di esclusività.
La nostra Associazione ritiene che questa ingiusta situazione, che umilia una categoria che pure in questi anni si è sacrificata oltre ogni limite nel lavoro istituzionale, possa essere sanata adottando, relativamente all’indennità economica di esclusività medica e regolamentazione dell’attività intra- ed extra-moenia, l’impianto giuridico e contrattuale da altri riconosciuto ai propri medici, mutuandolo dal SSN ed armonizzandolo adeguatamente.
Tuttavia l’ANMI è disponibile al confronto per individuare altre possibilità professionali per soluzioni più immediate (compensi per attività da svolgere in extra orario di servizio per conto dell’Istituto in regime di convenzione).
L’Amministrazione riconosca l’esistenza di un appiattimento economico che deriva non solo dall’essere pubblici dipendenti, ma anche dal mancato riconoscimento della nostra professionalità che, al contempo, consente notevoli risparmi di spesa alla nostra e ad altre amministrazioni e manifesti la sua disponibilità a risolvere la problematica o nel breve termine o preordinando i presupposti utili affinché nel prossimo futuro, non appena le condizioni extraistituzionali lo consentiranno, si possa giungere alla definizione di tale problematica.
Il Consiglio Direttivo, quindi, dopo aver discusso nel dettaglio le problematiche emergenti e le possibili vie di risoluzione delle stesse, ha reiterato la richiesta di un incontro con il Coordinamento Generale Medico-Legale e con i Vertici Istituzionali per un confronto sulle suddette tematiche la cui fondamentale rilevanza non è mai stata messa in discussione, in passato, dall’Amministrazione.
In attesa di riscontro alle richieste inoltrate, il Direttivo ribadisce lo stato di agitazione secondo le modalità esplicitate nel comunicato n. 21, invitando tutti i colleghi, iscritti e non, a rivendicare con tale strumento le nostre istanze.
Roma, 24 gennaio 2014
Il Direttivo