L’ANMI-FEMEPA comunica a tutti i medici ed ai colleghi Dirigenti e Professionisti dell’Inps di aver iniziato la procedura di conciliazione ai fini della programmazione di uno sciopero della Area VI dell’Istituto per protestare contro una miopica ottica politica che tende, a nostro avviso, all’abbattimento dell’Istituto attraverso una continua riduzione di risorse che non consente più neanche il più ordinario funzionamento dell’attività dell’Inps, e delle sue sedi periferiche.
Peraltro, rivolgiamo la protesta contro il rigore immotivato del Collegio dei Sindaci nei confronti degli stessi lavoratori dell’Istituto, ed ancor di più nei confronti dell’operato dei medici, che non trova motivazioni comprensibili per chi si trova a dover sostenere giornalmente un sempre più carente organico, peraltro a stipendio ridotto, a fronte di una richiesta di ulteriore incremento delle prestazioni mediche e procedurali oramai non più sostenibile dai CML.
Come se non bastassero i risparmi imposti all’INPS dalla Spending Rewiew e dalla legge di stabilità (in base ai quali, guarda caso, la scure dei tagli si abbatte in modo sempre più pesante sull’INPS rispetto a tutti gli altri Ministeri od altri Enti), ci si mette ancora il Collegio dei Sindaci, i cui interventi di taglio – non su spese ipotetiche, bensì su situazioni a rilevante valenza produttiva – hanno già prodotto difficoltà operative ed economiche difficilmente comprensibili e riparabili, le quali, peraltro, hanno imposto, nella nostra specifica fattispecie, nel bando per il convenzionamento di 998 medici, perversi criteri (non previsti da alcuna normativa) che vanno ad incidere negativamente sulla organizzazione quotidiana dei medici e dei CML.
Ora il citato Collegio sta intervenendo PRETENDENDO 100 MILIONI DI TAGLI ai fondi del personale dell’Istituto: intollerabili per tutti, ma ancor più vessatori perché la richiesta giunge in un momento in cui lo sforzo produttivo ha superato i limiti della tollerabilità, specie nel tentativo di contenere al minimo gli inevitabili disservizi che si stanno oramai realizzando nei confronti dell’Utenza.
Tutto ciò senza ricordare che, per esempio, l’INAIL sta, invece, usufruendo di un regime agevolato nell’ambito della Legge di stabilità che deroga al taglio dell’organico: condizione che avrebbe dovuto (e dovrebbe ancora) essere invocata e sostenuta dallo stesso Organo collegiale nelle relative sedi competenti, al fine di mantenere in vita l’Istituto ed il ruolo medico-legale dell’Inps che, come è palesemente evidente, sta svolgendo un compito insostituibile per il Paese cercando di dare giustezza e risposta corretta alle sacrosante richieste che pervengono dai cittadini.
Impostazioni che suscitano ancor più l’ira dei lavoratori e dei Medici INPS allorquando provengono da Organismi che dovrebbero combattere le reali sacche di privilegio, se è vero (e non abbiamo motivo di dubitarne) quanto sostenuto dai Colleghi dell’USB in ordine al fatto che i membri del Collegio fanno un uso assolutamente disinvolto delle auto di servizio e possono permettersi il lusso di autocertificare le ore di lavoro per ottenere i buoni pasto, mentre i medici sono costretti a prendere l’autobus per andare a visitare per l’Istituto le persone non trasportabili.
Roma, 14 giugno 2013
La Segreteria Nazionale