Cari Colleghi, con una assai dubbia modalità di “partecipazione”, continuano a pervenire in queste ore comunicazioni, tra l’altro mediante l’uso di uno strumento improprio come la posta elettronica istituzionale e con diffusione “urbi et orbi”, volte a una sterile contestazione dell’esito Congressuale.
Tali contestazioni risultano del tutto inaccettabili in quanto sono rivolte alle “persone”; è questa una modalità oltremodo sgradevole e antidemocratica di attacco
a coloro che, viceversa, sono stati legittimati, all’unanimità, proprio dal Congresso.
La logica democratica, infatti, imporrebbe il sostegno, dopo le avvenute discussioni, a chi ha ricevuto dal Congresso il mandato di impegno associativo.
È appena il caso di ricordare che, in sede congressuale, non si è palesata alcuna netta contrapposizione tra liste separate, ma è emersa la volontà di dar vita a un Direttivo unitario che ha accolto nel suo ambito coloro che avevano manifestato, con maggiore volontà, l’idea propositiva di lavorare per arrivare ad un “rinnovamento” di impegno.
A questi è stato riservato il dovuto ruolo all’interno associativo (che peraltro alcuni rivestivano anche prima), a testimonianza del fatto che non vi è alcuna preclusione per chiunque abbia voglia di impegnarsi in prima persona, e se qualcuno non è stato coinvolto è stato solo per una sua libera scelta.
La volontà di rinnovamento è stata, comunque, condivisa dall’assemblea congressuale nella sua totalità per quel che concerne la necessità di una maggiore pubblicizzazione dell’attività sindacale svolta, che dovrà essere, nei limiti del possibile, più incisiva.
In tal senso, già antecedentemente, Ammaturo e DeLuca avevano individuato la necessità di scambi e risposte tra gli associati, ed avevano richiesto a diversi operatori informatici di predisporre un nuovo sito con possibilità di esprimersi in un forum; ci si era fermati nella dovuta attesa della volontà elettiva congressuale.
In detta sede, E’ stato di tutti l’auspicio di lottare insieme per raggiungere gli obbiettivi condivisi, ma, allo stesso modo, per tutti è emerso con chiarezza come, vista anche la “particolare” situazione politica ed economica del Paese, possa esservi solo “obbligo di mezzi” e non di risultati.
Non è, pertanto, accettabile da parte di nessuno il tentativo di delegittimazione dell’esito del Congresso, soprattutto se questo cosiddetto “dissenso” viene espresso da persone che non hanno partecipato ai lavori congressuali, o sono iscritti anche ad altri sindacati, per cui, conseguentemente, poco hanno potuto constatare circa l’offerta di rinnovamento proposta o poco avrebbero dovuto dire.
Chi, viceversa, era presente sa bene che TUTTE, ma proprio TUTTE, le cariche sindacali sono state messe a disposizione dell’Assemblea, o di chi voleva offrirsi per ricoprirle, e che il Direttivo delineato è stato anche, oltre che effettiva espressione dell’univoca volontà Congressuale, scelta sofferta da parte di alcuni colleghi che avevano invece chiaramente espresso, precongressualmente, di voler fare il cosiddetto passo indietro.
Come precedentemente detto, non è accettabile neanche l’utilizzazione dei canali “istituzionali” diretti a tutti e non di quelli esclusivamente sindacali rivolti univocamente agli associati; tale modalità di comunicazione appare impropria, inoltre, anche perché diffonde un’immagine di disgregazione e debolezza della Categoria; un’immagine del tutto distorta, perché COSÌ NON È, almeno per coloro che più degli altri cercano di fare.
Tale atteggiamento irresponsabile e immotivatamente denigratorio è l’esatto contrario di ciò di cui avremmo bisogno e soprattutto di quella che è stata la volontà espressa all’unanimità in sede di Congresso.
Nell’Associazione c’è posto per chiunque abbia veramente voglia di fare, ma in un’ottica di condivisione e appartenenza, perché la nostra è un’Associazione orizzontale, non di vertice, nella quale assai spesso hanno prevalso le posizioni degli organi d’indirizzo e non quelle del Presidente o del Segretario, così come è stato ampiamente illustrato nella relazione d’apertura dal Segretario Nazionale.
Tutto il resto rivela solo una scarsa volontà di partecipazione e un intento disgregativo, provato da chi e per cosa ognuno è in grado di capirlo … e il Congresso questo l’ha capito molto bene!!!
In data 18 marzo p.v. è stata convocata la prima riunione del Consiglio Direttivo, post – Congresso.
Roma, 8 marzo 2013
Il Consiglio Direttivo